Cos’è l’ansia?

É una sensazione penosa in cui il soggetto si sente in pericolo e impotente, e può essere provocata da fenomeni reali o immaginari. A volte può accadere che il segnale d’ansia, il segnale di pericolo, non riesca ad attivare adeguatamente le risorse per fronteggiare la difficoltà; in questo caso, l’ansia diventa più intensa e persistente, cosicché quello che inizialmente era un modesto stato di allarme si trasforma in un’opprimente sensazione di apprensione e di conflitto.

I ritmi che la nuova società ci propone, la crisi economica e la precarietà del lavoro sono solo alcune delle tematiche in cui tale vissuto può essere inscritto e può trovare numerose forme di espressione.

Stress e ansia sono strettamente collegati, tant’è che possiamo considerarli come due facce della stessa medaglia. Fattori individuali (caratteristiche personali del soggetto) e fenomeni ambientali (intesi come situazioni, esperienze o persone), interagiscono in modo tale che i bisogni dell’uno si intersecano e talvolta interferiscono con le richieste dell’altro, provocando una attivazione dell’organismo che non sempre riesce a reagire in modo efficace.
Lo stress in sostanza è una sollecitazione che l’organismo subisce quando vi è un cambiamento nell’equilibrio tra organismo e ambiente.
L’ansia è una sua possibile conseguenza.

Tutti noi abbiamo provato e proviamo ansia e, allo stesso tempo, siamo capaci di comprendere facilmente l’ansia degli altri e di immedesimarci nel loro stato d’animo. L’ansia è insomma un’emozione fondamentale e del tutto spontanea, che ha la funzione di proteggerci dalle minacce esterne preparandoci all’azione e contemporaneamente motivandoci all’interazione con il mondo circostante.
L’ansia ha altre funzioni fondamentali oltre a quelle sopraccitate; essa ci consente di impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente, in particolar modo in quelle attività che non svolgiamo con interesse ma che dobbiamo portare a termine. Studiare per un esame poco interessante, per esempio, diverrebbe pressoché impossibile se non vi fosse una spinta sottostante di ansia da prestazione. Anche svolgere il proprio lavoro nel quotidiano, con impegno, non sarebbe sempre possibile senza la pressione dell’ansia. Allo stesso modo, anche un’azione apparentemente banale come quella di uscire di casa in tempo per prendere l’autobus o il treno fallirebbe miseramente se fosse esente da ansia.
Questi tipi di ansia sono costruttivi, in altre parole risultano funzionali alla nostra sopravvivenza. Fungono da intermediario tra il mondo esterno e il nostro mondo psichico interno, rendendoci capaci di far fronte ai problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro adattamento all’ambiente. Sono dunque fattori di crescita e sviluppo della personalità che forniscono stimoli e motivazione all’accrescimento.
Tuttavia può accadere che non siamo capaci di superare del tutto una situazione di pericolo, oppure allo stato d’allarme e d’attivazione non corrisponda un pericolo reale da fronteggiare e risolvere; in tal caso l’ansia si trasforma da risposta del tutto naturale e adattiva a sproporzionata o irrealistica preoccupazione, ed assume una connotazione di un disturbo psichico, perdendo la funzione di elemento di crescita e maturazione, divenendo piuttosto un elemento di disgregazione della personalità. È così che l’ansia perde la sua funzione adattiva tesa a favorire il rapporto con l’ambiente, provocando al contrario disadattamento e perdita di contatto con l’ambiente stesso.
Confusi da tale sensazione l’individuo può essere pervaso da un vissuto di solitudine e abbandono, arrivando a pensare che nessuno è in grado di ascoltarlo tantomeno comprenderlo.

La funzione del GRUPPO e dell’ASCOLTO, in tal caso, gioca un ruolo fondamentale nel comprendere che certi stati d’animo sono assolutamente condivisi e condivisibili. Aprirsi ad esso permette di avere risorse alternative e una rete su cui fare affidamento.